Medici, infermieri, forze dell'ordine, commessi dei supermercati sono i nuovi eroi moderni in questi giorni di pandemia. Assieme a loro c'è un'altra categoria di lavoratori in prima linea, forse meno considerati: gli operatori ecologici. Dalle prime ore dell'alba, girano in lungo e in largo per la Toscana a raccogliere i rifiuti, pulire e lavare le strade e, sempre di più, a igienizzare e sanificare cassonetti e bidoni. L'ingegner Giuliana Pirrone è la responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione di Sei Toscana. È lei, assieme ad alcuni colleghi del servizio prevenzione e protezione e dei magazzinieri, che va a Firenze per prendere le mascherine consegnate dalla Protezione Civile per poi distribuirle a più di 800 operatori sparsi sul territorio. «Il mio lavoro? È aumentato inizia Giuliana Pirrone -. Premetto che mi sento privilegiata a poter lavorare. Oggi è richiesto uno sforzo particolare per l'approvvigionamento e distribuzione dei Dpi e la gestione del personale, anche dal punto di vista psicologico. Quello che stiamo cercando di fare, in stretto coordinamento con la Direzione tecnica, è supportare in tutti i modi i responsabili dei servizi su territorio». Ma i problemi non mancano: «Fortunatamente abbiamo delle scorte nei nostri magazzini di mascherine aggiunge soprattutto di mascherine ffp2 che destiniamo agli operatori che svolgono servizi di maggiore pericolosità, insieme a tute, guanti e occhiali. Abbiamo due basi di smistamento: al momento gli uffici di Siena (temporaneamente convertiti in magazzino) e il magazzino di Piombino. Ogni giorno ci confrontiamo con tutte le sedi operative sparse sul territorio e, a seconda dei servizi, distribuiamo i Dpi ai dipendenti». Un lavoro lungo e soprattutto di responsabilità. «Esiste una sorta di sussidiarietà fra sedi operative: se una è in difficoltà, il materiale viene messo a disposizione da un'altra chiu- de Giuliana Pirone La cosa bella che vivo in questo periodo di lavoro è l'atteggiamento collaborativo di tutti per garantire lo svolgimento dei servizi a servizio della collettività, tutelando al massimo la salute dei lavoratori. Spero che questo sarà un patrimonio che conserveremo anche dopo».