Sette classi di scuola media, una per ogni istituto grossetano, da gennaio diventeranno classi ecosostenibili. In queste sette classi, infatti, l'assessorato all'ambiente del Comune sperimenterà quello che il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna ha definito «il primo prototipo italiano di classe ecosostenibile», classi in cui l'arredamento scolastico sarà sostituito con banchi, sedie e libreria in materie riciclate. Circa duecento, tra banchi e sedie, per una sperimentazione che, una volta verificato il buon funzionamento e l'adeguatezza delle sedute, l'amministrazione vorrebbe estendere a tutti gli istituti cittadini: si parla di circa 5mila banchi e altrettante sedie, per un investimento che oscillerebbe - stando a una stima di Alessandro Canovai, direttore generale di Revet azienda manifatturiera che gestisce il riciclo delle plastiche miste - tra i 100mila e i 150mila euro. L'amministrazione scommette su questa partita, ma sia il sindaco che l'assessora all'ambiente Simona Petrucci, lanciano una provocazione alla Regione, perché destini a questo scopo almeno parte dell'ecotassa che grava sui grossetani. «Un modo per utilizzare in modo virtuoso, sul territorio - dice Petrucci - una tassa che la città paga per un comportamento non ancora virtuoso». Il progetto nasce da un'osservazione fatta dall'assessora mentre si trovava in una scuola, durante una iniziativa di educazione ambientale. «Avevo visto, da una brochure di Revet - racconta - che con la plastica riciclata venivano prodotte le sedute per gli stadi di calcio. Uscendo dalla scuola ho visto una montagna di banchi destinati all'isola ecologica è mi è venuta l'idea di sostituire i piani di formica con dei piani di plastica riciclata». Così, dopo aver studiato con Revet le soluzioni possibili, si è arrivati ai prototipi e al rientro dalle vacanze natalizie i ragazzi di sette classi, scelte a sorte, troveranno in aula banchi, sedie e scaffali nuovi, realizzati con plastiche rigenerate.«Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a vantare questa idea - commenta il sindaco - è il prosieguo naturale di quella che abbiamo chiamato la rivoluzione dei rifiuti che, oggi, fa un ulteriore salto di qualità. I nostri ragazzi capiranno che la plastica può avere una nuova vita. Continua così il nostro impegno nella divulgazione delle corrette pratiche ambientali nelle scuole elementari e medie che fino a oggi ha coinvolto oltre 3mila studenti». Gli arredi sono assemblati con materiale derivante dalla trasformazione delle plastiche raccolte in Toscana attraverso la raccolta differenziata e che Revet trasforma in parte in profili destinati all'arredo urbano e, in parte, in granuli che poi rientrano nel ciclo produttivo degli oggetti in plastica, come questi banchi e queste sedie.