Isole ecologiche informatizzate in tutto il capoluogo entro la fine dell'anno, si completerà il progetto nelle frazioni entro marzo 2021 e i grossetani inizieranno a pagare una tariffa puntuale, premiante per chi differenzia meglio, a partire dal 1° gennaio del 2022. Questa la tabella di marcia dell'assessorato all'ambiente del comune di Grosseto guidato da Simona Petrucci.
A quante isole ecologiche siamo arrivati?
«Avevamo già installato 336 isole ecologiche informatizzate, per 17. 300 utenze domestiche, pari a circa 38mila residenti, e poco meno di duemila utenze non domestiche. Con l'ultimo stralcio installiamo altre 70 isole per 9mila residenti e 567 utenze non domestiche; restano, da servire, nel capoluogo, ancora 16. 800 residenti e lo faremo con le ulteriori 95 isole ecologiche che installeremo entro la fine dell'anno. Tra gennaio e marzo 2021 completeremo le frazioni».
È vero che si sta registrando una riduzione della produzione dei rifiuti?
«È un dato che ci ha sorpreso: nel 2018 Grosseto produceva oltre 50mila tonnellate di rifiuti di cui 3. 400 di indifferenziato e quasi 18. 700 di raccolta differenziata; nel 2019 si sono prodotti poco più di 48. 830 tonnellate di rifiuti, di cui quasi 20mila tonnellate di differenziata e meno di 28. 900 di indifferenziato».
Una riduzione che dovrebbe dare un ritorno economico al Comune.
«Sì, basti pensare che conferire il rifiuto indifferenziato all'impianto di trattamento di Futura, alle Strillaie, ci costa 170 euro a tonnellata. Anche solo la differenziazione dell'organico ci fa risparmiare, perché invece di 170 paghiamo tra i 60 e i 70 euro a tonnellata».
Plastica, vetro e carta dovrebbero far entrare soldi nelle casse del Comune.
«Non entra una somma soddisfacente, purtroppo. Il problema credo che sia nel meccanismo previsto dal contratto con il gestore: Sei Toscana diventa proprietario dei materiali recuperati e deve occuparsi di venderli, ma il ricavato viene redistribuito ai Comuni, è una partita di giro e il gestore non ha alcun interesse a trattare prezzi migliori. A trattare i prezzi dovrebbe essere l'Ato, che rappresenta tutti i Comuni».
Il modello scelto, con la gestione di Sei Toscana, non la convince?
«Se guardo le percentuali di differenziata dei tre Ato toscani, rilevo che noi abbiamo la più bassa. Noi abbiamo un gestore unico, gli altri hanno gestori più piccoli, in tanti casi società in house dei Comuni. E il nostro gestore è anche socio di Futura, che nel suo impianto tratta indifferenziato e organico».
Tra l'altro il ciclo non si chiude all'interno dell'Ato.
«No, perché non c'è un termovalorizzatore che accetti le nostre ecoballe, e dobbiamo mandarle in Bulgaria. Altri costi. E comunque con il lockdown la Regione ha autorizzato Futura a portare tutto l'indifferenziato in discarica, senza completare il trattamento che porta alle ecoballe. Dicono che risparmiamo oltre 300mila euro, a livello provinciale, ma il risparmio dovrebbe essere almeno il doppio».
Quando arriveremo a una tariffa puntuale?
«Stiamo elaborando un modello per far sì che chi differenzia meglio paghi meno. Non chi produce meno, perché questo favorirebbe l'abbandono dei rifiuti. Le 23 isole ecologiche installate tra Verdemaremma e centro storico, che pesano i rifiuti conferiti, servono a monitorare la produzione per ogni utenza: è un campione di 4mila utenti, a fine anno sappiamo con precisione quanto produce ciascuno di loro e il dato può essere esteso al resto della popolazione. Dal 1° gennaio 2022 i grossetani avranno la tariffa puntuale». -