In arrivo a Grosseto tre telecamere per pizzicare i furbetti dei rifiuti, responsabili di degrado e abbandoni senza regole. Ieri la giunta comunale ha deliberato - spiega il Comune - «l'attivazione del servizio di vigilanza ambientale che sarà costituito dall'impiego di dispositivi di videosorveglianza di tipo removibile, equipaggiamento destinato al servizio di Sei Toscana». Si tratta, dice l'assessora all'ambiente Simona Petrucci, di tre telecamere di ultima generazione e che saranno di volta in volta impiegate in vari punti della città, ovviamente senza che ne sia data comunicazione preventiva ai cittadini: le zone scelte saranno - dice Petrucci - «quelle da cui provengono le segnalazioni più numerose», e dove dunque si annida di più l'inciviltà, che deve essere sanzionata. «L'investimento economico necessario è di 13.959 euro all'anno», corrispondente all'affitto di due telecamere. La terza per il momento sarà affidata in prova, gratuitamente. Nel servizio è compresa anche la sbobinatura delle immagini da parte di tre operatori, da remoto. «L'operazione - spiega sempre il Comune - è orientata al potenziamento della qualità dell'igiene urbana, offrendo un servizio che mira a scoraggiare la pratica dello smaltimento scorretto, che nonostante la collaborazione della maggior parte della cittadinanza risulta essere non ancora del tutto debellata». Da qui la necessità di un deterrente «che vigilerà e garantirà il controllo puntuale di aree specifiche, permettendo il riconoscimento e il perseguimento del trasgressore». Le sanzioni sono di importo variabile: si va da 60 euro a 600 euro per i privati e fino a 3200 euro per le ditte (in quest'ultimo caso è anche reato). «L'iniziativa si pone l'obiettivo di efficientare la raccolta differenziata a Grosseto, sorvegliando sulle necessarie procedure che garantiscano la salute dei cittadini e la qualità del decoro urbano». Secondo Petrucci, che precisa di avere particolarmente a cuore il fenomeno, gli abbandoni non sono aumentati, ma il fenomeno è comunque da tenere sotto controllo. «Io stessa non sono affatto amante delle sanzioni - precisa Petrucci - ma soprattutto laddove emergano recidive, dobbiamo intervenire».