In cinque giorni ha già raccolto oltre 130 adesioni con il nuovo gruppo Facebook «Ecotrekk Arezzo». Unire il piacere delle camminate all’aria aperta intorno alla città al dovere della responsabilità ecologica, cioè raccogliere l’immondizia abbandonata, da altri, nei fossi o nelle strade. Stefano Concialdi aveva cominciato a farlo con la fidanzata uscendo con il cane, poi ha pensato che più persone avrebbero non solo alleggerito il lavoro ma garantito un risultato maggiore. E così il 27 febbraio ha lanciato l’appello sui social: «Basta lamentarsi è ora di agire. Camminare ci piace, ma vogliamo un mondo più pulito e allora uniamo le due cose. Il nostro scopo sarà quello di fare attività fisica raccogliendo la sporcizia intorno a noi. unire la passione del trekking e l’amore per la nostra terra. Molti sui social fanno post polemici e di denuncia di degrado, a me piace parlare con i fatti». E in tanti hanno deciso di seguirlo e di agire. Centotrenta per ora le adesioni al gruppo. «Ogni giovedì sera pubblicherò la data del giorno in cui ci ritroveremo e dove. Più saremo più ampio sarà il raggio di azione. Se poi arriveranno segnalazioni saremo pronti a intervenire». La prima uscita ufficiale c’è già stata sabato sulla strada sterrata tra Fortezza e cimitero che conduce all’acquedotto vasariano, passaggio obbligato per chi dal centro città va a camminare verso San Fabiano o Villa Severi, ma è stato battuto e ripulito e anche il tratto intorno alle mura. «Ne aveva bisogno - dice Stefano - e poi rappresenta l’ultimo tratto della Via Romea Germanica e non era un bel biglietto da visita per la città. Ho utilizzato una pinza telescopica per non toccare la sporcizia oltre che guanti e gel. Alla fine abbiamo riempito otto sacconi neri della spazzatura. Unitevi a noi e creiamo un movimento per rendere la città più bella». A farci bene caso, ovunque si vada si trova sporcizia in tratti in cui gli spazzini non riescono ad arrivare. E c’è di tutto. «Bottiglie, tante bottiglie, di birra, di vino, di spumante, lanciate lontano dalla strada o messe in bilico sui muretti o nei i cespugli. Poi mascherine e carte - racconta Stefano - ma la cosa più assurda è nella strada che porta alla Torre di Gnicche: escrementi dei cani raccolti in bustine e lasciati ai margini dello sterrato. Meglio non raccoglierli allora». Tempo permettendo questo fine settimana i volontari di Ecotrekk tornano al lavoro. La zona individuata è via Trento Trieste. Si chiede di arrivare muniti di guanti, sacchi neri, gel disinfettante e, possibilmente, di pinze telescopiche per motivi di sicurezza. «Il pulito aiuta a mantenere pulito e quando la gente ha capito cosa facevamo si è complimentata». Speriamo che la prossima volta si fermino a dare una mano.