Sono ben 53 i furbetti pizzicati nel corso del 2017. È il dato reso noto dalla Polizia municipale di Poggibonsi che riguardale sanzioni per l'abbandono dei rifiuti in città. «Un risultato raggiunto con l'installazione delle fotocamere e con il presidio operato dagli ispettori ambientali», ha affermato il sindaco David Bussagli. «Noi proseguiremo con il controllo e con le sanzioni. Perché non tolleriamo chi non rispetta la comunità».Ed è proprio questo il concetto: il rispetto di un intero paese. L'abbandono dei rifiuti ingombranti in città è uno dei fenomeni più insopportabili per l'effetto di degrado che genera e anche perché esiste un servizio gratuito di ritiro a domicilio attivabile con una semplice telefonata. Parte da qui l'introduzione delle telecamere e la messa a punto di un sistema di controllo. Le multe, infatti, sono frutto sia di quanto rilevato dalle fotocamere ai cassonetti che del lavoro degli ispettori ambientali. Nelle prime settimane di funzionamento, a luglio scorso, furono 22 i verbali contestati. «Strumenti messi in campo nel tempo con cui contrastare e arginare certi comportamenti che non vanno bene - ha proseguito il sindaco In tutto questo resta sempre centrale il senso civico dei cittadini corretti, perché il controllo sociale è l'arma più efficace. In tal senso è fondamentale lavorare sulla sensibilizzazione e tenere alta l'attenzione perché c'è ancora tanto da fare per ridurre al minimo certicomportamenti». Entrando nel dettaglio, sonostate 42 le violazioni rilevate tramite le fotocamere mobili ai cassonetti. L'Amministrazione di Poggibonsi ha a propria disposizione tre fotocamere ambientali che sono in dotazione alla Polizia municipale. I controlli sono iniziati già un anno fa, nella seconda metà di gennaio 2017. Dopo l'acquisto delle fotocamere, avvenuto con un contributo da parte di Ato Toscana Sud, è stato necessario operare una revisione del regolamento in materia di videosorveglianza. Le fotocamere vengono installate in postazioni individuate dalla Polizia municipale in base a segnalazioni che arrivano direttamente al Comando o per riscontri diretti. Si tratta di strumenti di tipo "mobile", ovvero che ruotano proprio per meglio assolvere alla funzione dissuasiva, che è la ragione per cui sono stati voluti e installati. Fatte le verifiche con le telecamere è necessario svolgere una articolata attività di indagine che parte proprio dalle immagini rilevate. La verifica dei fotogrammi deve infatti essere accertata in contraddittorio con i potenziali trasgressori per potersi poi trasformare in effettiva sanzione. Per cui, per ciascun evento registrato vengono visionati i fotogrammi e, in caso di rilevamento, una volta abbinato il comportamento ad una persona fisica, viene contestata la violazione riscontrata dando prova dell'avvenuto accertamento. A conclusione di questo percorso arriva la multa.Per quanto riguarda, invece, gli ambientali, questi sono attivi dal 2016. Si tratta di personale formato dal'azienda Sei Toscana e la loro attività resta prevalentemente tesa a monitorare e sensibilizzare, anche se dopo una prima fase esclusivamente informativa ne è seguita una anche sanzionatoria. Nel 2017, infatti, sono state undici le violazioni rilevate dagli ispettori. In totale, dunque, il numero tra telecamere e ispettori ambientali è di 53 unitò. «Sensibilizzazione e controlli sono due le due strade - ha fatto notare Bussagli È bene proseguire l'impegno su tutti i fronti per rispondere ai tanti cittadini attenti e corretti, che ringraziamo per le segnalazioni e per il buon esempio che danno».