Più di un milione di cittadini è contagiato, il 22 per cento ha tra i 30 e i 59 anni: in ottica lavorativa, la fascia più produttiva. Quelli che ci aspettano, dunque, saranno giorni difficili per la copertura dei servizi pubblici essenziali: il trasporto locale è rallentato dalle assenze (Trenitalia ha tagliato il 5 per cento dei treni regionali), negli ospedali 10 mila infermieri positivi vengono sostituiti con quelli nelle Rsa, le scuole fanno i conti col fabbisogno di mascherine Ffp2.
La mobilità. Treni e bus pubblici. Saltano decine di corse Informarsi prima di partire: il treno potrebbe essere soppresso. È la raccomandazione delle principali aziende ferroviarie, a cominciare da Trenitalia che, per far fronte all'aumento dei contagi, ma anche per via del calo della domanda nel periodo festivo, ha soppresso il 5% delle corse dei treni regionali. Trenord, a 92 fronte del 12% di assenti su 1.300 dipendenti (ai 50 della media giornaliera se ne aggiungono un centinaio causa Covid), ha soppresso circa 150 corse al giorno. In Toscana 400 autisti di bus pubblici in malattia, a Firenze gli assenti sono un terzo dei dipendenti. L'Ente Autonomo Volturno in Campania sopprime per ora ogni giorno I'11% delle corse. E sul traffico aereo, Ryanair ha annunciato che per far fronte all'emergenza dal 9 gennaio cancellerà quasi tutti í voli su Pescara. Le altre compagnie non hanno dato per ora indicazioni precise. Lufthansa cancellerà il 10% dei voli previsti per quest'inverno.
La pulizia. Nelle metropoli si lavora a singhiozzo. L'aumento dei contagi rallenta le operazioni di pulizia nelle grandi città, particolarmente necessarie nei giorni di festa. A Napoli l'assessore all'Ambiente Paolo Mancuso parla di 80 operatori in quarantena, che si aggiungono ai casi "ordinari" di malattia. Una situazione che ha creato gravi disagi in particolare Aik all'indomani del Capodanno, lig rallentando le operazioni di spazzamento straordinario dei rifiuti dovuti ai fuochi d'artificio. A Roma già pochi giorni prima di Capodanno si contavano oltre 50 assenti per Covid-19, tra malattie e quarantene, ha denunciato la Lila (Laboratorio idee lavoratori Ama) un numero tale da mettere nuovamente a rischio collasso la capitale, appena uscita da una faticosa operazione generale di pulizia che ha richiesto settimane di lavoro. L'Ama (l'azienda municipale ambiente) assicura che il numero dei contagiati non supera l'1% dei dipendenti.
Supermercati. La grande distribuzione regge all'ondata. Il caso del supermercato di Villa Bonelli (periferia di Roma) chiuso a metà dicembre dai Carabinieri, perché 19 dipendenti erano risultati positivi al Covid-19 ma il proprietario non aveva sanificato i locali, è fortunatamente un'eccezione. La grande distribuzione sta facendo fronte alle emergenze anche «chiedendo in alcuni casi, un impegno supplementare a qualche dipendente di punti vendita in cui ci sono state più assenze del solito per casi di quarantena preventiva», spiegano dal gruppo Conad, ma nessuna interruzione di servizio. Nessuna chiusura neanche dalla Coop che segnala comunque di aver "rinfrescato" la procedura di prevenzione dei contagi ai dipendenti con le ultime disposizioni. Ci sono state addirittura catene che, come Carrefour, hanno garantito aperture il giorno di Natale. Praticamente tutti a S. Stefano.
Le strutture di cura "Costretti ai doppi turni". E le Rsa restano scoperte. Nell'ultimo mese per colpa di Omicron si contano 12.798 positivi tra gli operatori sanitari degli ospedali: tra questi 10.500 sono infermieri (su 270.000 impiegati nel servizio pubblico) e circa 1.500 sono medici. Gli ultimi sette giorni sono stati pessimi: il numero di contagiati secondo l'Istituto superiore di sanità è più che raddoppiato: da 1.571 casi a 3.234. Le ripercussioni sul 41-1 servizio reso ai pazienti sono pesanti. «Ci sono infermieri costretti a turni doppi e a lavorare12-14 ore riferiscono fonti della Fnopi (Federazione professioni infermieristiche) alcuni si sentono male per il troppo stress e uno è morto di infarto dopo 48 ore di lavoro. Per non lasciare sguarnite le corsie, vengono rastrellati gli infermieri nelle Rsa, col risultato però che le residenze per anziani rimangono scoperte. Il Decreto rilancio del 2020 prevedeva 9.600 assunzioni, ne sono state fatte solo 3.000».
Le forze dell’ordine. L'obbligo del vaccino contiene le infezioni. L'obbligo vaccinale per le forze dell'ordine ha ridotto il numero delle infezioni, che comunque nelle piccole realtà può creare problemi nei turni. In Polizia su un organico di 94.000 agenti ce ne sono attualmente1.602 in isolamento e nove ricoverati. «Un potenziale rischio di scoprire servizi essenziali c'è - sostiene Giuseppe Tiani, segretario del sindacato Siap - ma per ora grazie all'auto limitazione delle ferie e ai doppi turni, i colleghi hanno sostituito gli assenti. Ribadiamo l'invito alla vaccinazione». I Carabinieri, che sono in tutto 104.000, contano 1.829 militari contagiati e altri 322 sospesi perché non ancora vaccinati. Ci sono stati casi (pochi) in cui stazioni periferiche sono rimaste chiuse per qualche giorno a causa di uno o più casi di infezione, salvo poi riaprire con lo spostamento di personale dalle stazioni adiacenti. Idem per i finanzieri: 900 contagiati su 58.300 unità e un tasso di vaccinazione al 96 per cento.
Le scuole Per docenti e bidelli incognita ripartenza. Prima delle vacanze natalizie il dato dei contagi nel settore scuola (docenti, bidelli, segretari, amministrativi) era inferiore all’1 per cento, calcolato su 1,2 milioni di dipendenti pubblici. Una quota minima che, grazie alle supplenze e ai contratti aggiuntivi stipulati per l'emergenza Covid, non ha provocato disservizi enormi. L'incognita, adesso, è capire se al rientro in classe la percentuale è aumentata e di quanto. Entro il 4 gennaio, inoltre, i presidi dovranno consegnare al ministero dell'Istruzione il fabbisogno stimato di mascherine Ffp2 per i docenti. Per l'università gennaio e febbraio sono mesi di esame, e le date, se necessario in caso di positività dei professori, potranno essere spostate o recuperate: questo, e il fatto che gli strumenti di didattica a distanza non sono mai stati completamente abbandonati, aiuterà la ripresa regolare delle attività.