Sei Toscana, un piano da 150 milioni di euro per incentivare la sostenibilità ambientale

Sei Toscana ridefinisce i suoi obiettivi di sostenibilità legati al nuovo piano industriale che prevede investimenti per 150 milioni di euro. L'obiettivo è quello di raggiungere l'equilibrio economico finanziario della società ottimizzando la macchina organizzativa e garantendo ai cittadini e al sistema territoriale e istituzionale del territorio servizi più efficienti ed economicamente sostenibili. A parlarne è Alessandro Fabbrini, confermato alla presidenza della società che fa parte del Gruppo Iren. «Stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell'intero ambito e contiamo di superare il 70% di differenziata nei prossimi cinque anni.,:j1 bacino in cui svolgiamo i servizi cresce per l'ottavo anno consecutivo, superando per la prima volta la soglia del 55%, riducendo ancora il gap storico rispetto agli altri due ambiti territoriali ottimali toscani. È necessario però concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità dei materiali raccolti. Solo una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile dei materiali che dobbiamo mirare. In questo modo la differenziata potrà contribuire davvero ad avere un risparmio di materie prime e di energia, riducendo le emissioni inquinanti, tutelando l'ambiente e alimentando le filiere dell'economia circolare e della sostenibilità». Quali sono i vostri obiettivi? «Semplificazione e omogeneizzazione dei servizi sul territorio; aumento della quantità e qualità delle raccolte differenziate; valorizzazione del processo integrato di gestione dei rifiuti; contenimento delle tariffe a fronte di un efficientamento dei servizi; rinnovo del parco mezzi e abbattimento delle emissioni». Come sta andando? «Il lavoro da fare è ancora tanto, ma abbiamo già raggiunto risultati significativi. Mi riferisco soprattutto alla crescita della differenziata. I territori che registrano un maggiore aumento sono proprio quelli dove le amministrazioni locali e Sei Toscana hanno dato vita, negli ultimi tempi, a una profonda riorganizzazione dei servizi». Dopo la raccolta però i rifiuti devono essere trattati. «Assolutamente, e proprio per questo abbiamo sottoscritto un accordo con Ato e le società gestori di impianti che definisce il nuovo assetto del sistema impiantistico necessario per la chiusura del ciclo dei rifiuti. Grazie all'intesa, il nostro territorio potrà beneficiare di nuovi impianti all'avanguardia che permetteranno di riciclare e recuperare la quasi totalità dei rifiuti prodotti, ricorrendo al conferimento in discarica solo per una minima parte residuale, seguendo quindi in toto le linee guida indicate dalla Comunità europea e adottate dalla Regione Toscana. Su questo il Gruppo Iren darà una grossa mano, con investimenti davvero significativi». Oltre alla sostenibilità ambientale c'è quella economica. «Grazie all'avvio di sistemi di raccolta che permettono la tracciabilità dei conferimenti, potremo introdurre in futuro un sistema di tributo puntuale, più equo, legato anche all'effettiva produzione dei rifiuti e al reale impegno dei cittadini nella differenziazione dei materiali. Inoltre, potremo usufruire di alcuni finanziamenti». Si riferisce al PNRR? «Esattamente. L'Ato Toscana Sud si è aggiudicato, grazie al nostro supporto tecnico, un finanziamento di oltre 21 milioni di euro per la realizzazione di 30 progetti volti a migliorare la qualità dei servizi ambientali e delle infrastrutture del territorio. Un contributo che consentirà anche di mitigare i costi per gli utenti. Diversi interventi sono già in corso di realizzazione». 

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