Furbetti dei rifiuti colti con le mani nell'elettronica. Sono 25 le persone denunciate per i reati di falso, gestione e smalti-mento illeciti e deposito incon-trollato di rifiuti Raee (apparec-chiature elettriche ed elettroni-che), violazioni del "testo uni-co sulla salute e sicurezza sul lavoro", a cui si aggiunge il se-questro di 3 impianti di tratta-mento rifiuti, due dei quali abusivi, 3 veicoli utilizzati per le illecite attività e di circa 132 tonnellate di rifiuti speciali pe-ricolosi e non pericolosi. Sono i risultati dell'operazione Elec-tronic waste, portata a termine dai carabinieri del nucleo inve-stigativo di Arezzo e del nucleo operativo ecologico di Firenze che hanno operato sia nella provincia aretina, sia nel resto della Toscana e nelle Marche, accertando il coinvolgimento di numerosi soggetti ed aziende ritenuti, a vario titolo, re-sponsabili di plurime violazio-ni della normativa ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavo-ro. Sono state elevate inoltre sanzioni pecuniarie per circa 70mila euro. Le indagini han-no permesso di accertare la perpetrazione di reati ambien-tali, nell'ambito di attività con-nesse al recupero ed allo smal-timento di rifiuti pericolosi e non pericolosi costituiti da ap-parecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, da parte di aziende e soggetti privi delle necessarie autorizzazioni o, co-munque, in violazioni delle norme di legge che regolano il settore. Le indagini nascono grazie agli accertamenti operati dal Nucleo investigativo di Arezzo nei confronti di due ita-liani che, in un capannone ap-parentemente abbandonato della periferia di Cortona, ave-vano allestito un'attività di ge-stione di Raee. I controlli dei carabinieri aretini con i colle-ghi del Noe di Firenze coadiu-vati dai militari del nucleo ispettorato del lavoro di Arezzo consentivano di accertare la completa assenza di autoriz-zazioni per le attività svolte, portando al sequestro dell'im-pianto e dei rifiuti abusivamen-te gestiti ed alla contestazione di violazioni, sia penali, sia am-ministrative, connesse alle nor-me in materia di tutela della salute dei lavoratori. Coinvolta anche un'azienda di Arezzo attiva nel settore del re-cupero di metalli preziosi dai rifiuti provenienti dall'indu-stria aureo-argentifera che, per differenziare la propria atti-vità, aveva ottenuto un'autoriz-zazione ambientale quale "in-termediario nel commercio di rifiuti da apparecchiature elet-triche ed elettroniche", senza detenzione. Secondo l'autoriz-zazione l'azienda avrebbe do-vuto limitarsi a procacciare i Raee da società autorizzate, in realtà aveva allestito un'attivi-tà abusiva di gestione e com-mercializzazione di rifiuti. In sostanza, invece di limitarsi a procacciare e rivendere i Raee, li acquistava, per poi lavorarli nel proprio impianto abusivo.