A settembre partirà in Italia la sperimentazione europea per la raccolta dei rifiuti "personalizzata". Ci sono già alcuni comuni che hanno iniziato a utilizzare i cassonetti intelligenti, ma senza una regia e dei metodi condivisi. Quello che invece nascerà nell'area della Toscana del Sud è un vero e proprio progetto coordinato dall'Unione europea. Sei Toscana sarà dunque la prima azienda italiana specializzata nella raccolta dei rifiuti a entrare nel programma europeo «Urban Agenda», che ha lo scopo di promuovere la cooperazione tra i paesi per migliorare crescita, vivibilità e innovazione nelle città. Sei Toscana serve i comuni di Siena, Arezzo, Grosseto e parte di quelli livornesi. Per avviare la sperimentazione verranno scelti a breve tre comuni: il bacino verrà successivamente allargato. L'obiettivo è quello di arrivare a una "tariffa puntuale" per permettere al cittadino di pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in misura proporzionale rispetto alla quantità effettivamente prodotta: non più, quindi, in base alla numerosità del nucleo familiare e alla grandezza del proprio appartamento, ma facendo riferimento alla quantità reale prodotta. Il principio è che chi inquina paga e per attuarlo sarà necessario in quest'area un investimento graduale di 5o milioni per l'acquisto della tecnologia, in grado di pesare la quantità introdotta e riconoscere i codici fiscali dei cittadini. Lo strumento in fase di sperimentazione si chiama «Toolkit», ed è un insieme di prassi e tecniche per la realizzazione della tariffa puntuale. Il presidente di Sei Toscana Leonardo Masi ha formalizzato l'accordo firmando il protocollo d'intesa a Bruxelles nell'ambito della «Green Week», la settimana europea dedicata all'economia circolare. È stata scelta Sei Toscana in quanto la società è il gestore unico della raccolta integrata dei rifiuti nel più grande ambito territoriale italiano, che peraltro ha già previsto, nel proprio piano industriale, investimenti per realizzare sistemi di raccolta intelligenti con accesso controllato, riconoscimento dell'utente e misurazione dei conferimenti. Sperimentare il Toolkit su un territorio così prezioso e sensibile come la Toscana del Sud rappresenterà, inoltre, un banco di prova efficace per individuare uno standard replicabile nelle altre realtà italiane ed europee.