È in crescita - e per la nostra provincia ha raggiunto e superato il 45 per cento (quasi più 4 per cento) - la percentuale di raccolta differenziata in Toscana.Lo spiega Sei Toscana, che ha raccolto e diffuso i dati della Regione Toscana. I dati pubblicati da Agenzia regionale recupero risorse si riferiscono alle raccolte differenziate dell'anno 2020 e rilevano nel territorio dell'Ato Toscana Sud una percentuale di raccolta differenziata del 50,15 per cento (superata per la prima volta la soglia del 50) con un aumento di 3,53 punti rispetto al 2019. Il bacino in cui svolge i servizi Sei Toscana è il territorio che migliora maggiormente in regione, con una crescita più che doppia rispetto agli altri due ambiti territoriali ottimali toscani.In Toscana nel 2020 sono state prodotte 2,156 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (meno 5 per cento rispetto all'anno precedente), con una produzione media pro capite di 588 kg per abitante (meno25 kg/abitante rispetto al 2019). La percentuale media di RD regionale si attesta poco sopra al 62,12 per cento (era al 60,22).«Siamo soddisfatti dei dati che confermano il trend di crescita costante per il nostro Ato, in aumento per il sesto anno consecutivo - commenta il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini -. Un aumento, in percentuale, di quasi dieci punti solo negli ultimi due anni, che ha permesso al territorio di superare per la prima volta la soglia del 50 per cento. Adesso, anche grazie al nuovo piano industriale che prevede investimenti per oltre 150 milioni nei prossimi cinque anni, l'obiettivo è di crescere ancora di più, arrivando al 70 per cento di raccolta differenziata al 2026».I dati di Arrr certificano una crescita per tutte le province servite da Sei Toscana: il territorio aretino segna un più 4 superando il 50% di differenziata (50,89); la provincia di Grosseto cresce di quasi 4 punti (+3,9) assestandosi al 45,86, mentre il Senese si conferma il territorio più virtuoso con il 56,48 di RD (+4). Stabile la Val di Cornia.In crescita i dati di tutti i comuni capoluogo, con Siena che registra il maggior aumento dei capoluoghi toscani, passando dal 43,57 al 49,93 per cento (più 6,35 punti). Arezzo al 50,58 per cento (più 4,68) e Grosseto al 44,30 per cento (più 3,46 per cento). Sono 143 i comuni toscani più virtuosi che nel 2020 hanno superato il 65 per cento, di questi 28 fanno parte dell'Ato Toscana Sud.«Si tratta di un risultato ottenuto grazie a diversi fattori - dice Fabbrini -. Innanzitutto, dagli investimenti in infrastrutture, attrezzature, mezzi e nuove tecnologie. Investimenti che contiamo di incrementare nel nuovo piano industriale, prevedendo 150 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Passando poi dalla capacità di pianificazione della nostra struttura tecnica in accordo e collaborazione con le amministrazioni comunali e Ato, sino ad arrivare alla crescita di quella consapevolezza e coscienza ambientale da parte dei cittadini che rappresenta un elemento imprescindibile nel percorso verso il raggiungimento degli obbiettivi europei».Nella nostra provincia, i Comuni più virtuosi, con oltre il 70 per cento, sono Monterotondo Marittimo (71,55, +2,03 rispetto all'anno precedente) e Magliano in Toscana (70,72, +1,99). Ottime performance anche per Castell'Azzara (65,35), Follonica (63,44), Montieri (68,68) e Sorano (60,43). Sono 6 i Comuni con un aumento superiore ai 10 punti in percentuale, con Semproniano che registra una crescita record di oltre 30 punti, portandosi dal 22,71 al 53,08 (+30,37). Salgono Arcidosso (+18,92), Campagnatico (+28,97), Cinigiano (+23,77), Orbetello (+10,14) e Roccalbegna (+20,64). Si confermano oltre il 50 Civitella Paganico (53,03), Gavorrano (58,19, +4,38 punti), Massa Marittima (58,73), Pitigliano (59,52), Roccastrada (57,79), Scansano (50,03) e Scarlino (59,54).