Rifiuti, manovre nelle società Iren conquista spazi in Futura Aumenta le quote fino al 60%

Con un esborso di 1,1 milioni di euro la società Iren allarga la propria partecipazione societaria in seno a Futura, la società che a Grosseto gestisce la discarica de ‘Le Strillaie’. Iren ha acquistato da S.i.t. – Societa’ igiene territorio – S.p.a un 20% di quote arrivando così a controllare il 60% di Futura. Come detto Futura Spa gestisce la discarica de ‘Le Strillaie’, un impianto di trattamento meccanico e biologico che tratta circa 140mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati e frazione organica e, una sezione di compostaggio per la frazione organica ed il verde da 33mila tonnellate all’anno, la cui concessione scade al 2041. Il Piano industriale della società prevede la realizzazione di un impianto di digestione anaerobica della frazione organica da 80mila tonnellate all’anno, con una produzione a regime di 4,6 milioni di mc/anno di biometano. L’investimento previsto è di circa 26 milioni in tre anni e consentirà alla società di raggiungere un Ebitda di circa 6,5 milioni di euro. Il gruppo Iren, dunque, fa un nuovo passo in avanti sul territorio della provincia di Grosseto, dimostrando una certa dinamicità aziendale che forse non si fermerà a questa operazione che ha catturato l’attenzione anche di altri player di settore. Si vedrà, dunque in futuro, se questa acquisizione porterà ulteriori sviluppi o meno per il territorio della provincia di Grosseto. La notizia dell’acquisizione del 20% di azioni di Futura da parte della Sit è stata rilanciata anche da altri organi di informazione che si occupano in maniera più specifica e selettiva di economia. Segno evidente che si tratta di una operazione importante, non tanto per il presente, quanto, piuttosto, per il futuro. Questo genere di operazioni, infatti, destano sempre un forte interesse in chiave prospettica per capire in quale direzione potrà poi muoversi il mercato di riferimento, che in questo caso è quello del trattamento dei rifiuti con produzione di compost. Proprio sul compost e sul suo futuro, infatti, le attenzioni da parte dei diversi player nazionali e internazionali sono ai massimi livelli. Si tratta di una questione di business, ma anche di ambiente.

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