L’anno scorso in 343 sono stati beccati dalle telecamere mobili piazzate a ridosso dei cassonetti. Per un totale di 52mila euro di sanzioni, 160 euro in media a multa. Sono questi i dati forniti dall’Ufficio tutela ambientale del Comune di Arezzo che si avvale per il servizio di controllo sullo smaltimento dei rifiuti, di strumenti automatici come le foto trappole e le telecamere. Ma anche degli ispettori ambientali, addetti che effettuano turni di controllo sul territorio e indagano sugli abbandoni per risalire ai proprietari dei rifiuti. «Abbiamo a disposizione una quindicina tra foto trappole e telecamere mobili che piazziamo nei luoghi dove si verificano con maggiore frequenza gli abbandoni di spazzatura – spiega il direttore dell’Ufficio tutela ambientale del Comune di Arezzo Alessandro Forzoni - in questo modo riusciamo a rotazione a controllare il territorio dove c’è più bisogno. L’anno scorso sono state contestate 343 violazioni per circa 52 mila euro di sanzioni, la maggior parte per abbandono di rifiuti fuori dai cassonetti, o fuori da qualsiasi circuito di raccolta. Ma c’è stato anche chi non ha osservato il calendario di raccolta, o ha fatto un uso improprio dei bidoni della differenziata. Buttare l’indifferenziata su carta o organico per esempio, comporta la sanzione più alta pari a 400 euro». Ma chi sono i più scorretti? «Tre su quattro delle sanzioni effettuate nel 2021 sono a carico di utenze non domestiche – continua Alessandro Forzoni – ditte, negozi o attività di vario genere». Il servizio è attivo dal 2018 e da allora ha permesso di staccare circa 1200 verbali. «Da quando è stato istituito il controllo attraverso telecamere e foto trappole, è diminuito il numero di abbandoni di rifiuti sul territorio – dice il responsabile dell’ufficio ambientale del Comune di Arezzo - e l’importo per la loro rimozione a carico del Comune è sceso di circa il 20%». Un bel risparmio che si gioca soprattutto sul controllo dei bidoni, sorvegliati speciali per evitare che al loro esterno vengono lasciati soprattutto gli scarti più ingombranti. A vigilare strumenti mobili di ultima generazione che immortalano chi getta rifiuti e che vengono messi in concomitanza dei punti più sensibili o in prossimità dei cassonetti delle zone più periferiche. Le telecamere si attivano col movimento e sono dotate di infrarossi per le riprese notturne. Nel tempo hanno permesso di beccare chi abbandona il materasso, lo stendino o la bombola del gas, o più semplicemente chi lascia sacchi fuori dai cassonetti. Oppure getta rifiuti speciali nei bidoni della differenziata, abbandona materiale ingombrante come tv e lavatrici, o semplicemente non osserva i giorni e gli orari del porta a porta, dove attivo. Per stangare le pratiche scorrette oltre alle foto trappole e alle telecamere mobili, il Comune di Arezzo è stato tra i primi in provincia ad avvalersi anche degli ispettori ambientali. «Cerchiamo comunque di ricorrere alla multa solo nei casi di palese e volontaria violazione – dice ancora Forzoni - gli ispettori infatti fanno anche un servizio di informazione agli utenti».