L’ambiente da difendere Blitz di Marevivo per il recupero di rifiuti

Trenta sommozzatori per recuperare le lenze incagliate sui fondali. L’associazione Marevivo, insieme a Canapificio e Linificio Nazionale, si sono impegnati nell’operazione a difesa dei fondali dell’Argentario per l’inquinamento causato dalla pesca ricreativa.Un progetto – quello del recupero di rifiuti in mare – iniziato trenta anni fa che Marevivo porta avanti in stretta collaborazione con le Forze dell’ordine e che ha registrato, solo negli ultimi anni, il recupero di oltre 10.000 metri di reti abbandonate sui fondali. L’intervento si è svolto sotto la supervisione della Capitaneria di Porto Santo Stefano coordinata dal comandante Luigi Buta, con un’immersione in zona della punta di Cala del Bove finalizzata al recupero di lenze che avvolgono i rami di gorgonia che crescono ancorate sulle pareti del promontorio e minacciano la vita nei fondali.Rilevante l’operazione realizzata dalla Divisione sub Marevivo, con il patrocinio del Comune di Monte Argentario e il supporto dell’azienda Sei Toscana, che si è occupata dello smaltimento dei materiali recuperati.Questi strumenti da pesca, una volta abbandonati, continuano purtroppo a «pescare», catturando prede, rovinano il fondale con le loro azioni meccaniche, strappando forme di vita bentoniche e soprattutto – essendo realizzate in materiale plastico – rilasciano particelle di microplastiche dannose per la salute dell’ambiente e dell’uomo.Nel corso dell’operazione, avvenuta alla presenza dell’Ad Pierluigi Fusco Girard, sono state rimosse centinaia di metri di lenze da pesca raccolte in tre grandi ceste, per un totale di circa 10 chili. Tra le lenze in nylon, numerosissime le esche in plastica e gli ami che mettono a rischio l’ecosistema marino. Marevivo porta avanti battaglie contro l’uso della plastica monouso.

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