Economia circolare, da Mise e Cnr il punto su Beyond the landfill 4.0

Nell’ambito del contratto di rete Aires (nato esattamente un anno fa e che conta oggi la collaborazione di 17 tra le migliori utility, centri di ricerca, società di servizio e gestori di impianti a livello toscano e nazionale) il progetto Beyond the landfill 4.0 rappresenta il cuore pulsante dell’economia circolare, e stamattina si è tenuto un incontro online con la commissione tecnica del Mise e del Cnr per verificare lo stato di avanzamento di tutti i progetti di green economy che ne fanno parte. Il progetto di ricerca e sviluppo Beyond the landfill 4.0, promosso da Sei Toscana (capofila) con Scapigliato e Acea Ambiente, si compone di 4 macro-attività: la prototipazione di impianti di fitorimedio del percolato e bonifica siti inquinati e l’inertizzazione di materiali in cemento-amianto e riutilizzo della materia prima seconda (entrambi promossi da Sei Toscana); la piattaforma tecnologica per l’economia circolare (Scapigliato) e il progetto “Sludge mining” (Acea Ambiente). «Siamo convinti – spiega l’ad di Sei Toscana, Marco Mairaghi – che questa nuova tecnica possa rappresentare una svolta importante, una volta trasferita in ambito industriale, perché è molto più sostenibile sia a livello ambientale che economico. Ritengo che tutte e quattro le macro-attività comprese nel progetto Beyond the landfill 4.0 abbiano un forte carattere di innovazione e possano avere ricadute concrete nelle attività di igiene ambientale a servizio dei cittadini e delle imprese». Nella giornata i tecnici di Mise e Cnr hanno rivolto particolare attenzione al progetto di prototipazione di impianti di fitorimedio del percolato da discarica che studia come le piante (in particolare faggi e salici) possano, attraverso particolari impianti innovativi, depurare il percolato di discarica, nutrendosene e smaltendolo così in modo del tutto naturale. La sperimentazione di Sei Toscana, iniziata nel 2017 presso la discarica di Terranuova Bracciolini gestita da Csai e attualmente in corso presso la discarica chiusa di Cornia, nel comune Castelnuovo Berardenga (Siena), potrebbe segnare una svolta importante nella gestione di questa tipologia di rifiuto, con un significativo abbattimento dei costi economici e dell’impatto ambientale.

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