Sei Toscana: con il Pnrr parte la "rivoluzione circolare"

La gestione dei rifiuti in provincia di Grosseto si avvarrà dei finanziamenti del Pnrr. Sei Toscana e Ato Toscana Sud, infatti, hanno partecipato al bando "Economia Circolare" del Ministero per la transizione ecologica, presentando 41 progetti per 30 milioni d'investimenti, una fetta dei quali riguardano Maremma e Amiata .«L'obiettivo - spiega il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini - è finanziare i consistenti investimenti necessari a migliorare la qualità dei servizi di raccolta e delle infrastrutture, senza caricarne i costi sulle tariffe dei cittadini. Il risultato di un grosso sforzo profuso dai nostri tecnici assieme a quelli dell'Ato e dei Comuni, in stretta sinergia con il Piano di riorganizzazione dei servizi appena approvato dall'Assemblea dei sindaci per ciascuna delle 18 aree territoriali dell'Ambito».Cosa sarà finanziato in provincia di Grosseto? «Oltre ai due in corso di adeguamento, 14 nuovi centri di raccolta dei rifiuti nei singoli Comuni o a servizio di aree delimitate, come sull'Amiata, all'interno dei 5 Ambiti omogenei di raccolta in cui è stata suddivisa la provincia. Poi saranno finanziati l'acquisto dei contenitori ad accesso controllato (cassonetti intelligenti, ndc) e il miglioramento tecnologico degli impianti di selezione dei rifiuti. A questo si aggiungerà a breve la richiesta di finanziamento da parte di Futura Spa (partecipata al 20 per cento da Sei Toscana, ndc) per realizzare il nuovo biodigestore presso l'impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie».Finalmente un poderoso piano di aggiornamento tecnologico e infrastrutturale. «È un esempio virtuoso di sinergia nell'accesso ai fondi europei per l'economia circolare tra i Comuni, attraverso l'Ato che li rappresenta, e il gestore Sei Toscana. In questo modo anche i Comuni di medio-piccole dimensioni che da soli avrebbero incontrato serie difficoltà a predisporre i progetti finanziabili, possono accedere ai fondi del Pnrr per migliorare il sistema di raccolta dei rifiuti. L'obiettivo che ci siamo dati è di mantenere le tariffe immutate, o con aumenti di modesta entità, all'interno del quadro dei vincoli stabiliti dall'Autorità di regolazione Arera». Questi sono soldi del Pnrr. Gli investimenti del gestore?«Sei Toscana investirà complessivamente 150 milioni di euro, 75 dei quali nei prossimi 5 anni. I soci metteranno sul piatto risorse proprie per 23 milioni di euro, con gli altri 52 che saranno reperiti attraverso il sistema bancario. La parte rimanente dell'investimento sarà coperta in autofinanziamento con risorse ricavate dalla gestione del ciclo dei rifiuti. Un esempio: procederemo al ricambio completo di tutti i mezzi passando dagli attuali 800 di vecchia generazione a circa 500 nuove macchine tecnologicamente più evolute e tutte a trazione verde». Quali sono gli obiettivi del piano industriale?«Entro i prossimi 5 anni vogliamo raggiungere il 70 per cento di raccolta differenziata, con l'avvio a riciclo di almeno il 63 per cento dei materiali recuperati: come plastica, vetro, lattine, carta, cartone, legno e metallo. Vorremmo anche rimanere entro il 15 per cento degli scarti di lavorazione. In prospettiva sarà prodotto sempre meno Css (combustibile solido secondario) destinato all'incenerimento per produrre energia, e si ridurrà anche la quantità di scarti destinati alla discarica. Completando la dotazione di cassonetti divisi per tipologia di rifiuto, infine, saremo in grado di separare completamente la raccolta del multimateriale da quella del vetro». Che ruolo avrà l'impianto delle Strillaie?«Continuerà a produrre Css e compost. Con un grosso investimento da 28 milioni per realizzare un biodigestore in grado di processare 80mila tonnellate di Forsu (frazione organica da rifiuti solidi urbani) selezionata grazie alla raccolta differenziata. Verrà quindi prodotto biometano che poi sarà venduto sul mercato». 

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