«Rifiutiamo» l’inciviltà

SE CI GUARDIAMO intorno, a partire dalla nostra città, scopriamo che il mondo sta diventando una grande discarica a cielo aperto. Tutti i continenti soffrono di questo grave problema: il clima, per colpa nostra, sta cambiando; i ghiacciai si sciolgono; gli orsi polari sono a rischio estinzione; i pesci e le tartarughe marine muoiono a causa dei sacchetti di plastica dispersi negli oceani. Il problema dell’inquinamento non riguarda solo le grandi metropoli, ma anche le piccole città come Grosseto, dove si trovano, ai piedi dei cassonetti, rifiuti di ogni genere. Un altro problema è quello dei parchi e delle aiuole, dove molti bambini giocano e si divertono, purtroppo frequentati anche da gente incivile che getta a terra rifiuti e bottiglie rotte, creando malumori tra le persone che vengono per rilassarsi. Per noi è brutto vedere la nostra città consumarsi e al posto di prati verdi, vedere strade molto trafficate che sono stracolme di lattine, cartacce, bottiglie di vetro. Come descrive Calvino nella sua opera «Leonia», la città non aspetta altro che l’arrivo degli spazzaturai, i quali portano via oggetti rimpiazzati da altri senza interessarsi che siano realmente finiti e tutto questo a causa del comportamento immaturo da parte dei cittadini. Calvino, con il suo scritto, fa una profezia sul futuro che vediamo pian piano realizzarsi nel nostro secolo. Ci sono persone che utilizzano gli oggetti solo una volta e poi li buttano senza pensare al valore affettivo ed economico. Tutto questo viene descritto anche nella poesia «Versicoli quasi ecologici», scritta nel 1972 da Caproni. Vuole descrivere il comportamento dell’uomo e alcuni esempi di danni, parlando del rapporto tra l’essere umano e la natura che sta venendo meno. Inizia rimproverando chi approfitta della natura per un vantaggio personale. Il messaggio che ci vuole trasmettere è che «l’amore finisce dove la terra muore», perché l’uomo non deve influenzare lo sviluppo della natura. Cosa possiamo fare davanti a tutto ciò, nel nostro piccolo? Ognuno di noi può dare un contributo sensibilizzando la gente a differenziare i rifiuti con una campagna per far comprendere che sono preziosi; la vera ricchezza si produce quando si potrà usare una materia prima a costo zero. Come farlo capire? Dove la buona educazione manca, può venire in aiuto un incentivo economico: ad esempio, prevedendo che per ogni bottiglia riciclata il cittadino possa venire ricompensato in denaro o con dei buoni acquisto attraverso una tessera. Bisogna trovare una soluzione che non riguardi solo il dovere, ma la volontà del cittadino nel curare l’ambiente in cui vive e in cui vivranno le future generazioni.

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