Un progetto di riciclo per la posidonia oceanica

PUNTA ALA La posidonia, la pianta marina che si può trovare soprattutto in alcuni punti dove l'acqua è davvero pulita, tipo l'insenatura di Punta Ala, e che quando muore in spiaggia può diventare un "rifiuto" riciclabile. A promuovere il progetto "Poseindon" è stato Sei Toscana, che ha lanciato l'idea di verificare se le alghe possono entrare nel ciclo dei rifiuti come biomasse, trovando la sponda dei comuni costieri. Il Comune di Castiglione con l'ufficio ambiente e patrimonio è stato così incaricato di essere il referente tecnico per tutte le altre amministrazioni interessate, per raccogliere i dati e valutare le varie possibilità. «Lo spiaggiamento dei resti di posidonia oceanica - ha spiegato il vice sindaco Elena Nappi nel presentare l'operazione - ma anche foglie morte, rizomi, resti fibrosi, è un fenomeno naturale che annualmente si ripete sui litorali, specialmente in seguito a mareggiate autunnali e invernali. L'accumulo di biomassa spiaggiata, combinandosi con la sabbia, forma delle strutture conosciute con il nome di "banquettes" che possono raggiungere anche i 2 metri di altezza e svilupparsi per centinaia di metri, in funzione dell'assetto geomorfologico della costa, che si modificano in base al moto ondoso. Crediamo che il progetto di riciclo possa essere davvero interessante».Le banquettes, in teoria, aiutano a contrastare l'erosione costiera, ostacolando l'azione e l'energia del moto ondoso e contribuendo ad una stabilità della spiaggia, contribuendo, in modo diretto e indiretto alla vita delle biocenosi animali e vegetali della spiaggia, con la degradazione delle foglie accumulate che rimettono in circolo grandi quantità di nutrienti. La controindicazione però, è che la presenza di queste alghe nelle zone turistico-balneari può dare fastidio ai bagnanti.

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