Le utility toscane puntano a diventare società benefit, tra mercato e bene comune

Sei Toscana, in accordo con Utilitalia e Cispel Toscana, ha lanciato oggi il primo step per un percorso comune di co-progettazione, con l’obiettivo di arrivare a definire intenzioni, opportunità e modalità della trasformazione delle utility della Toscana in società benefit: si tratta di un passo importante che va oltre la veste giuridica dell’impresa, per abbracciare i motivi che la spingono a rimanere sul territorio.

Le società benefit infatti, nascono nel 2016 con una legge – la prima al mondo di questo tipo – che consente di tenere in piedi società con duplice scopo: profitto e beneficio comune, nella consapevolezza che non vi può più essere spazio per un’impresa che ignori la necessità di migliorare le condizioni di vita, ambientali e sociali del territorio dov’è inserita. È in quest’ottica che Sei Toscana, gestore unico dei rifiuti dei 104 Comuni dell’Ato Toscana Sud, ha promosso oggi il workshop “Società benefit: modello virtuoso per le utilities” al quale hanno partecipato i rappresentanti di alcune delle più importanti utility toscane e nazionali, assieme ad aziende, associazioni e istituti di credito che, a diverso titolo, potranno essere coinvolte nella costruzione di un laboratorio per la standardizzazione di un percorso ad hoc per le utility interessate a integrare la forma giuridica di società benefit.

«L’incontro – spiega l’amministratore delegato di Sei Toscana, Marco Mairaghi – nasce dalla volontà di Sei Toscana, già espressa nel proprio piano industriale, di trasformarsi in società benefit, ossia un’impresa che ha introiettato il modello dello sviluppo sostenibile nella propria strategia, bilanciando le scelte per ottenere risultati su tutti i fronti: economico-finanziario, ambientale, sociale e della governance, operando in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente. La società intende traguardare un futuro in cui il bene di Sei Toscana si intrecci sempre più strettamente con il bene dei territori in cui opera e con quello delle loro comunità». Una mission verso cui Sei Toscana si è già mossa, ad esempio con l’organizzazione delle cooperative affidatarie dei servizi in un Consorzio di cooperative di tipo B che agevola il processo di rete tra i vari soggetti e, soprattutto, favorisce l’efficienza del servizio e garantisce l’attivazione di contratti che puntano alla qualità del lavoro, coinvolgendo persone più svantaggiate. E con la redazione del suo primo report di sostenibilità, uno strumento di supporto alla governance e in grado di mostrare non solo l’impatto economico, ma anche le ricadute ambientali e sociali che l’azienda apporta al territorio di riferimento.

Al workshop di oggi hanno partecipato, fra le altre, Acea, Estra, Tiemme, Acquedotto del Fiora, Utilitalia, Cispel Toscana, SZA e Fits, ed è stato seguito dal senatore Mauro Del Barba, presidente di Assobenefit ed estensore della legge 208 che ha portato in Italia la forma giuridica della società Benefit, e nel corso della giornata è emerso in maniera evidente il punto di vista delle utility sul tema: «Il legame con la comunità e con il territorio è fortissimo – riassumono da Sei Toscana – il dialogo e la relazione con chi lo governa continuo e l’attenzione alle sue esigenze rappresenta quindi un carattere peculiare nello svolgimento dei servizi, molto più che in altri settori o mercati».

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