Uno spazio riconquistato. Circa due chilometri in direzione nord e altrettanti verso sud sulla spiaggia, a partire dall'ingresso numero 4 del parco naturale costiero di Rimigliano. Una quarantina le persone impegnate nella pulizia manuale dell'arenile, tra grandi e piccini, all'insegna del volontariato attivo nella tutela di un habitat naturale e di specie selvatiche minacciate, nell'ottica di una azione di sensibilizzazione e contrasto all'abbandono sul territorio di rifiuti. L'iniziativa organizzata dai circoli Legambiente Costa Etrusca e Val di Cornia, Wwf Livorno, Centro ornitologico toscano, Pro loco San Vincenzo, presidio Libera Rossella Casini di Castagneto e San Vincenzo, con il patrocinio del Comune di San Vincenzo e la collaborazione di Sei Toscana, ha permesso di recuperare una trentina di sacchi di rifiuti. In gran parte materiale plastico finito sulla spiaggia con le mareggiate invernali. In tutto circa quattro chilometri, percorsi con impegno e attenzione dalla quarantina di volontari che hanno risposto all'appello. L'azione ha interessato la spiaggia, ma non sono mancate alcune incursioni nel retro della duna. Tra l'altro è stata segalata la presenza di una discarica. Una sorta di accampamento abusivo abbandonato in cui sono stati rinvenuti teli di plastica, altri ingomtiranti e una quantità infinita di bottiglie. La giornata è dedicata alla conservazione della duna mobile e dei siti di riproduzione del fratino. Questo uccellino è molto vicino alla soglia dell'estinzione locale. In alcune spiagge molti hanno imparato a conoscerlo: è all'incirca delle dimensioni di un merlo, di colore beige e dall'andatura velocissima. Il suo principale habitat di nidificazione sono le spiagge sabbiose: un secolo fa la sua popolazione sugli arenili toscani doveva contare molte centinaia di coppie, visto che nel 1989 ne erano state contate tra 60 e 70. Oggi, stando alle rilevazioni del Centro ornitologico toscano, se ne contano a malapena una quindicina. Il nido del fratino è una buchetta scavata nella sabbia dal maschio a 20-40 m dalla riva, in cui la femmina depone tre uova. E dopo quattro settimane di cova nascono i pulcini. Per dare una chance di sopravvivenza a questa specie, scelta dalla strategia regionale per la biodiversità della Regione Toscana come indicatore della conservazione dell'intero eco sistema dunale, occorre seguire alcune regole: mantenersi a pochi metri dalla riva, tenere i cani sempre al guinzaglio, allontanarsi di qualche decina di metri dai fratini quando si ha la fortuna di vederli.