Il Comune contro l’abbandono dei rifiuti: controlli e multe

E’ UNA PIAGA difficile da sanare l’abbandono di rifiuti di tutte le dimensioni fuori dai cassonetti e dalle isole ecologiche. San Giovanni non è immune e l’assessore all’ambiente David Corsi, coordinatore dell’Area Ottimale Valdarno, rilancia un appello al rispetto delle regole. «La maggioranza delle persone si impegna per realizzare al meglio la raccolta, ma è indubbia anche una diminuzione del senso civico generale che si riflette sul conferimento dell’immondizia con oggetti voluminosi lasciati ovunque, sporcizia nelle aree adiacenti i contenitori, mancata osservanza degli orari per il porta a porta. Comportamenti incomprensibili – aggiunge l’assessore – visto che esiste il ritiro gratuito a domicilio degli ingombranti e quasi mai i cassonetti vicino casa sono così pieni da non poter soddisfare i bisogni dell’utenza». E l’incuria grava sulla collettività. «San Giovanni ha pagato lo scorso anno per il servizio circa 12 mila euro, 30 ad abbandono, ripartiti d’obbligo nelle bollette della popolazione. Oltre al danno, la beffa economica». Il sistema è messo in difficoltà anche da una cattiva abitudine diffusa. «C’è chi butta la sua nettezza, destinata al porta a porta, nei cassonetti di altri quartieri o nelle città vicine. Malcostume che falsa in modo pesante i flussi di raccolta e mette in crisi alcune batterie calcolate per ospitare rifiuti delle immediate adiacenze». Se invece tutti facessero la propria parte i vantaggi sarebbero notevoli «Aumentare la percentuale di differenziata – ricorda Corsi – permette di ottenere dei ritorni dalla vendita delle materie prime-seconde, di ridurre l’ecotassa e i costi di conferimento agli impianti, diminuendo la necessità delle discariche che tanti problemi portano al nostro territorio». Per invertire la rotta la ricetta di David Corsi ha tre presupposti: «Un maggior controllo, con multe per chi è pizzicato dalle fototrappole e dagli ispettori ambientali; introdurre la tariffa puntuale per residenti e imprese con incentivi alla differenziata di qualità usando le nuove tecnologie già in fase di sperimentazione nell’Ato e far leva sull’amore dei cittadini per il luogo in cui vivono da preservare con cura».

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