Inaugurato il nuovo impianto all’interno della Revet

Ogni anno la Revet di Pontedera raccoglie, seleziona e avvia al riciclo 160mila tonnellate di rifiuti (materiali quali plastiche, alluminio, acciaio, vetro, poliaccoppiati come il tetrapak) derivati sia dalle raccolte differenziate urbane realizzate dai cittadini, sia da quelle delle attività produttive, offrendo i propri servizi a circa 200 amministrazioni comunali e oltre l’80% della popolazione regionale: un’attività a tutto campo che qualifica l’azienda come un pilastro dell’economia circolare toscana, che da ormai da anni punta a migliorare accorciando la filiera del riciclo: nel 2013 ha avviato l’esperienza di Revet recycling, che ancora oggi riesce a recuperare anche la frazione più critica delle raccolte differenziate, quella delle plastiche miste; nel 2017 insieme a Zignago ha dato corpo a Vetro Revet a Empoli, dove il vetro rappresenta un perno storico dell’economia locale; oggi è stato fatto un passo in più inaugurando a Pontedera il nuovo impianto che seleziona e tritura gli imballaggi in acciaio raccolti in modo differenziato dai cittadini toscani, trasformandoli in proler, bricchetti pronti ad entrare nel forno elettrico dell’acciaieria per il successivo riciclo.Un progetto a cui Revet ha riservato un’area di circa 3600 metri quadri all’interno dello stabilimento, e che nasce in collaborazione con il Consorzio nazionale per il riciclo dell’acciaio (Ricrea): si tratta appunto di mettere in piedi il progetto pilota per una gestione del riciclo tesa all’accorciamento della filiera e al controllo dei flussi, sino all’effettivo utilizzo in acciaieria.«Siamo orgogliosi di aggiungere un altro tassello all’economia circolare toscana – spiega il presidente di Revet Livio Giannotti – abbiamo l’ambizione di trasformare la nostra azienda nell’hub toscano del riciclo e l’impianto che inauguriamo oggi è solo il primo di una serie di investimenti che abbiamo programmato nei prossimi anni per consolidare le filiere toscane del riciclo».L’impianto inaugurato oggi tratterà a regime 10mila tonnellate l’anno di imballaggi d’acciaio (circa 7mila provenienti da impianti di selezione del multimateriale leggero e pesante presenti in Toscana; circa 3mila da impianti di trattamento meccanico biologico delle raccolte indifferenziate).«Questo nuovo impianto – aggiunge l’assessore regionale all’Ambiente, Federica Fratoni – conferma e rafforza il ruolo strategico di Revet nelle politiche pubbliche della Toscana per sostenere un sempre maggiore sviluppo dell’economia circolare nel nostro territorio. Come amministrazione regionale crediamo con convinzione nei benefici ambientali, occupazionali ed economici del riconvertire l’economia verso il modello di circolarità e, dopo l’introduzione, quest’anno, nello Statuto regionale dei principi dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare, la Giunta regionale ha proposto il mese scorso, all’attenzione del Consiglio, una proposta di legge per creare strumenti concreti di supporto, anche economico, agli interventi di settore».Revet si occuperà dell’intera filiera, andando a prendere gli imballaggi in acciaio anche in tutte le altre piattaforme toscane di selezione delle raccolte differenziate, per poi valorizzarle a Pontedera e quindi inviarle presso le fonderie indicate dal consorzio nazionale Ricrea.«Siamo molto contenti di essere coinvolti in questo progetto – conclude Domenico Rinaldini, presidente del Consorzio Ricrea – in una regione dove negli ultimi cinque anni abbiamo raggiunto importanti risultati, sviluppando convenzioni con tutti i comuni e raddoppiando di gran lunga la quantità di imballaggi in acciaio raccolta, passata da 6.328 ton. del 2014 a 14.500 ton. nel 2018. Questo grazie all’impegno di tutti i protagonisti della filiera: comuni, convenzionati e operatori. Ci auguriamo che il progetto definito con Revet porti i risultati attesi e costituire un punto di partenza per nuove iniziative da avviare in altre regioni».

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