Precari di Sei Toscana a rischio La società: «Ne assumiamo 45»

Poco è meglio di niente. Ieri mattina si è aperto a Siena il tavolo di confronto tra Sei Toscana e i sindacati. All'ordine del giorno, il mancato rinnovo di 250 contratti interinali, di cui circa 80 grossetani. Il "Decreto Dignità" non prevede una fase transitoria in cui riprogrammare l'organizzazione dei servizi e gli amministratori dei Comuni già registrano un calo della qualità di essi. L'azienda dà una prima risposta: l'imminente assunzione di 45 persone a fronte di 250 precari. Si tratta di lavoratori interinali selezionati da un elenco, condiviso coi sindacati, di chi ha avuto contratti con la società negli ultimi anni, con mansioni di raccolta e spazzamento; verranno assunti a ottobre con un contratto a tempo indeterminato nell'organico aziendale. Sei Toscana ha assicurato anche che garantirà il ripristino del normale svolgimento dei servizi, poi il tavolo è stato aggiornato a settembre, per valutare alla luce degli sviluppi normativi, una nuova organizzazione del lavoro in linea con quanto previsto dal nuovo piano industriale della società. Nelle stesse ore Paolo Diprima, il direttore generale dell'Ato, l'Autorità Toscana Sud, sentite le lamentele dei territori, inviava a Sei e alle Prefetture interessate una lettera dai toni perentori, in cui si intima al gestore un immediato ripristino della continuità del servizio di raccolta rifiuti: «Non solo per precisi obblighi contrattuali ma anche per il doveroso rispetto delle amministrazioni comunali e della cittadinanza». L'Ato chiede a Sei di trasmettere urgentemente «il programma delle iniziative adottate per garantire un ritorno ad adeguati livelli di prestazione del servizio, che non può essere oggetto di interruzione o sospensione». Si tratta di un passaggio obbligato: «Sei Toscana - prosegue la missiva - deve garantire che il livello dei servizi permanga nella sua interezza, qualsiasi siano le scelte sull'organizzazione del lavoro. Il doveroso intervento dell'Ato, nel suo ruolo di controllore della regolare prestazione del servizio per conto dei Comuni e a tutela della cittadinanza, è stato originato dalle segnalazioni giunte da molte amministrazioni comunali che hanno constatato il verificarsi di diffusi disservizi nella raccolta dei rifiuti, con frequenti disagi, pregiudizio all'immagine del territorio nel periodo di massimo afflusso turistico e con potenziali rischi sugli standard di igiene urbana». Le segnalazioni pervenute dai Comuni, alcune anche al Tirreno, riguardano principalmente servizi di carattere domiciliare, dove il raggiungimento di un servizio adeguato richiede che il personale preposto, a più diretto contatto con l'utenza venga adibito all'incarico con continuità e stabilità nel tempo.

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