In occasione di Ecomondo, Sei Toscana ha presentato assieme ad Acea Ambiente i progetti “dell’Accordo per l’innovazione” siglato con Mise, Regione Toscana e Rea Impianti. L’accordo prevede l’impegno da parte del Ministero dello sviluppo economico e della Regione Toscana a cofinanziare la realizzazione del programma di investimenti in attività di ricerca e sviluppo denominato “Beyond the landfill 4.0” promosso proprio da Sei Toscana, società capofila, assieme ad Acea Ambiente e Rea Impianti. Tre i progetti che saranno cofinanziati, fra i quali quello dell’impianto sperimentale per la fitorimediazione del percolato prodotto dalla discarica di Cornia nel comune Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena. L’impianto, che ha avuto l’autorizzazione della Regione Toscana, è stato realizzato da Sei Toscana in collaborazione con Pnat, lo spinoff dell’Università di Firenze fondato dal neurobiologo vegetale di fama internazionale Stefano Mancuso e ha come obiettivo quello di smaltire in modo del tutto naturale il percolato, uno dei residui liquidi più difficili da depurare sia per il carico inquinante che per la sua variabilità nel tempo. Il percolato trae origine dall’infiltrazione d’acqua nella massa dei rifiuti e dalla decomposizione degli stessi presenti in discarica e, ad oggi, la sua depurazione avviene prevalentemente all’esterno degli impianti che lo inviano, con autocisterne, ad impianti autorizzati al trattamento. Il tutto con costi molto elevati, sia da un punto di vista economico che ambientale. La tecnologia adottata nell’impianto sperimentale sfrutta l’azione di piante arboree a crescita veloce e dei microrganismi ad essi associati per eliminare, contenere e rendere meno tossiche le sostanze inquinanti che si trovano nell’ambiente. Le piante saranno irrigate con una miscela di acqua e percolato che verrà così assorbito attraverso le radici ed eliminato naturalmente dall’azione delle piante stesse.