Sei Toscana, domani l’elezione del presidente e dell’ad

DOMANI il primo Consiglio di amministrazione diSei Toscana, post bilancio. Una Società per così dire ‘dalla larghe intese’ che, dopo liti interne fra soci pubblici e privati, al di là dei percorsi giudiziari e oltre i fronti aperti con i 104 Comuni serviti e l’Ato, sembra aver trovato la strada della conciliazione: la settimana scorsa l’assemblea dei soci ha approvato all’unanimità il consuntivo 2018. E non è che i risultati fossero così eccezionali, almeno non tanto quanto il gap da colmare. In 12 mesi infatti il rendiconto è passato dagli oltre 4 milioni di ‘rosso’ del 2017 ai poco meno di 600mila euro di utili del 2018. E qui si legge la ragione della ritrovata ‘pace’, con l’assemblea che ha visto intervenire tutti i soci, ma sempre in positivo. Anche la parte pubblica, Sienambiente e Aisa su tutti, che in passato aveva lamentato l’ingerenza del socio Sta, ha approvato la nuova linea. Cartina di tornasole della ritrovata intesa è poi la formazione del nuovo Cda, che domani è chiamato ad eleggere presidente e amministratore delegato. Che, presumibilmente, saranno gli stessi di ieri: da voci di corridoio si viene a sapere che è stato l’ad Marco Mairaghi il più votato dai soci in assemblea. A conferma che le indicazioni del socio Sta sono ancora ‘ben accette’: Mairaghi insieme a Stefano D’Incà e Stefano Bina sono i consiglieri proposti da Sta e riconfermati dal vecchio al nuovo Cda. Così come riconfermato presidente dovrebbe essere Leonardo Masi, indicato dal socio pubblico Sienambiente, risultato secondo fra i più votati. Il quinto consigliere rieletto è Filippo Severi e anche questo è in parte ‘targato’ Sta: Severi è infatti stato indicato dal socio Csai, proprietario della discarica di Terranuova Bracciolini, che ha 60% di quote in mano ai Comuni ma il restante 40% è di Sta. E Severi è il presidente di Csai, che, nella veste di socio, per il Cda di Sei Toscana ha indicato se stesso. QUATTRO sono i consiglieri di nuova nomina: Massimo Cini e Fabio Menghetti, dipendenti di Sienambiente e Daniela Fantacci e Bernardo Lombardini Pannilini, portati da Estra (attraverso il socio Ecolat). Il lavoro di diplomazia è stato qui: i privati infatti mantengono posizione e numeri, ma accontentano i soci pubblici con le new entry.

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