Cassonetti smart: debutto e perplessità

I cassonetti sono nuovi di zecca e praticamente vuoti. Sarà che per le feste di Pasqua molti sono fuori città, sarà che fino al 16 aprile sopravviverà il porta a porta. E infatti di mastelli fuori dai condomini ce ne sono a bizzeffe. Tante persone, però, cadono dalle nuvole quando si chiede loro se abbiano già provato a buttare la spazzatura con il nuovo metodo. Altre, invece, la tessera magnetica per aprire i cassonetti non ce l'hanno ancora.Tra qualche tentennamento e qualche aspetto ancora da mettere a punto, è partito lunedì il nuovo sistema di ritiro dei rifiuti in due quartieri di Grosseto, alle Gemme in Verde Maremma, dove i cassonetti hanno una bilancia che pesa i rifiuti e rilascia uno scontrino, e in via Sauro a Barbanella, dove la bilancia non c'è, ma si deve applicare sul sacchetto un bollino fornito da Sei Toscana. I due quartieri sono stati peraltro i primi, anni fa, ad adottare il porta a porta.Ieri Il Tirreno è andato in via Sauro a testare il debutto del nuovo sistema a cassonetti intelligenti, che si aprono solo con una speciale tessera magnetica distribuita da Sei Toscana, voluto dal Comune. E ha raccolto le prime impressioni dei cittadini.Come funziona. Innanzitutto: come si aprono i cassonetti? Premi il pulsante, avvicini la tessera magnetica, appoggi il piede sulla pedana ed è fatta. Ma attenzione a scaraventarci dentro un sacchetto al volo: per carta e multimateriale l'imboccatura ha una grata che consente di buttare i rifiuti solo uno a uno; per umido e indifferenziato c'è un cassettino. Quindi, dimenticatevi i sacconi blu del multimateriale, quelli rossi dell'indifferenziata o il mastello da lasciare semplicemente fuori dal portone: le alternative sono o sacchetti piccoli o un pezzo alla volta.I sacchetti vanno comprati. A proposito di sacchetti. «A differenza del porta a porta, dove venivano forniti da Sei Toscana, adesso la gente se li deve comprare di tasca propria», dice Luca Ceccarelli, ex assessore al turismo. «Parlo solo come cittadino che abita in questa zona e che viene da anni di porta a porta - dice - e lo dico chiaramente: questo nuovo sistema è scomodo. Punto». A partire dai sacchetti. «La gente dovrà fare attenzione a usare quelli di plastica solo per indifferenziato e multimateriale e quelli biodegradabili per l'umido. Alla fine Grosseto sarà l'unica città contenta dell'introduzione dei sacchetti bio».Le tessere. Nei giorni scorsi Sei Toscana ha organizzato incontri con la popolazione per distribuire le tessere, le 6Card. Ma non a tutti sono arrivate, né tutti sono potuti esser presenti per ritirarle. «Io sono andato, quei signori sono stati davvero gentilissimi, ma il mio nome non era in lista e così dovrò aspettare», spiega il signor Piero Bacciardi. Le tessere si possono ritirare nella sede di Sei Toscana, «ma è scomodo perché è lontano e hanno orari difficili da rispettare per chi lavora», dice Ceccarelli. Un vicino di casa del signor Piero, per mostrargli e mostrare al Tirreno come funzionano i cassonetti, tira fuori la sua scheda e apre quello della plastica. Nuovo di pacca, è ancora vuoto eppure poco dopo, all'arrivo del camion della spazzatura, viene "scaricato". Colpisce che sia di colore blu, per anni simbolo del multimateriale, che da oggi finirà nel cassonetto giallo.I bollini. Piero e il suo vicino non hanno rifiuti da buttare. Se però avessero avuto indifferenziata o umido, prima avrebbero dovuto attaccare sul sacchetto un bollino con il codice a barre, fornito da Sei Toscana. «Carta e multimateriale vanno senza sacchetto», dice ancora Ceccarelli. «Il problema è che queste informazioni vengono date al momento del ritiro delle 6Card e dei bollini. Non c'è niente di scritto, non c'è nel dépliant informativo. E il tutorial che ha fatto il Comune è solo sull'uso degli altri cassonetti, quelli alle Gemme».Posti auto sottratti. Un'altra criticità è che i cassonetti occupano lo spazio di circa tre auto. E in questo quartiere abituato ad anni di porta a porta la gente storce un po' il naso.E se la scheda si smagnetizza? La domanda la pone sempre Ceccarelli. «La scheda si può smagnetizzare, si può rompere, o il cassonetto non funzionare. Che succede a quel punto? Si dovranno riportare i rifiuti in casa?». Altra incognita il destino dei mastelli del porta a porta. «Vanno restituiti, ma non si sa come», dice Ceccarelli.Insomma, per capire come funziona il sistema ci vorrà un periodo di rodaggio. E alla fine, se sarà stata la scelta buona o meno, lo diranno due cose: una Tari più leggera e un ambiente meno ingolfato di rifiuti. Vedremo.

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