Smart city, non solo risparmi il mercato vale due trilioni

Flotte di car sharing, bici a noleggio a basso prezzo in prossimità delle fermate dì tram e metropolitane, sistemi di comunicazione digitale per informare i cittadini sui picchi di traffico e ottimizzare in questo modo i loro spostamenti, E poi, ancora, sostegno alla realizzazione di edifici a basso impatto ambientale e utilizzo di impianti per produrre energia elettrica da fonti rinnovabili. Quando si parla di smart city il focus è solitamente sulle infrastrutture, nella duplice accezione di quelle fisiche (dagli impianti agli immobili) e di telecomunicazioni. In realtà, assodato che ripensare le città è fondamentale per migliorare la vita dei cittadini, far crescere l'economia e ridurre i fattori di rischio per la salute, quello che va affermandosi oggi è uno step successivo. Si parla di circular smart city per indicare quei progetti capaci di coniugare la leva della tecnologia (comunque indispensabile) e il capitale umano. LA COMUNITA Questo perché una comunità può modificare profondamente il proprio modo di funzionare solo se è capace di promuovere percorsi di partecipazione e inclusione dei cit tadini, offrendo loro opportunità e strumenti per la realizzazione dei propri progetti di vita. Nella consapevolezza che la domanda di chi vi abita non ha caratteristiche uniformi, per cui per ogni soluzione adottata deve presentare una rosa di opzioni di fruizioni per poter essere sfruttata al meglio. Così come è altrettanto importante il coinvolgimento dei cittadini, che devono collaborare al progetto di cambiamento come individui e all'interno delle mcro-comunità (dalle associazioni ai colleghi di lavoro) alle quali aderiscono. Così facendo si può limitare quello che oggi è uno dei principali problemi degli amministratori locali, cioè la carenza di budget per gli investimenti in tecnologie e infrastrutture. Laddove queste ci sono già in abbondanza, non occorre ripensare in maniera radicare il modello di sviluppo preesistente, negli altri casi si mettono a fattor comune le poche risorse disponibile per ottenere un risultato che è superiore alla somma delle singole parti. Del resto, in termini generali le risorse non mancano: Gartner ha stimato che il mercato generato da tutto quello che ruota intorno alla città intelligente in termini di soluzioni sia superiore ai 2 trilioni di dollari da qui al 2025. Spesso però le risorse sono allocate male, con soluzioni che non "si parlano" tra loro. Non solo. Tra poco più di un decennio, entro il 2030, ci saranno 41 megalopoli di 10 milioni di abitanti, rispetto alle 28 di oggi, e i cittadini genereranno oltre due miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno, riversati in gran parte negli oceani e siti fuori dei limite urbano. IL TEMPO Il tempo a disposizione per cambiare marcia rispetto a quanto si è fatto finora non è molto. Diversi studi internazionali, dall'ultimo report di Ipcc (il gruppo intergovernativo, sul cambiamento climatico) a quello redatto per il cinquantesimo anniversario del Club di Roma (un think-thank di scienziati, economisti, uomini d'affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici che studiano le sfide dell'umanità), evidenziano come il tempo a disposizione del nostro pianeta, minacciato dal surriscaldamento globale e dall'inquinamento crescente non sia molto. Le città, responsabili del 70% delle emissioni di gas serra e produttrici di un'analoga quota di ricchezza globale, possono svolgere un ruolo fondamentale per invertire quel trend che in larga parte hanno determinato. Per farlo, devono guidare una celere transizione verso modelli di sviluppo sostenibili. LA SFIDA CRUCIALE La disponibilità di strumenti di comunicazione pervasivi facilita la trasmissione delle migliori pratiche. Se la carenza di parcheggi è uno dei principali problemi di tutte le città di una certa dimensione, l'esperienza pratica insegna che non basta costruire nuove aree di sosta per risolverlo, a maggior ragione se questo porta a ridurre gli spazi verdi a disposizioni. Soluzioni smart sono ad esempio quelle che prevedono parcheggi situati all'esterno della città e ben collegati con il centro tramite il trasporto pubblico, con l'aggiunta di app per consentire ai cittadini di studiare le migliori soluzioni di spostamento. Un'altra sfida cruciale l'ottimizzazione del ciclo idrico. Per disporre di acqua sicura e controllata, distribuita nelle case in modo efficiente e reimmessa nell'ambiente dopo l'uso senza sostanze inquinanti, è indispensabile poter conta re su un sistema d'impianti, reti e saperi caratterizzato soprattutto da tecnologie d'avanguardia. Ma non basta; sono fondamentali anche comportamenti responsabilida parte degli utenti e una spinta al risparmio può arrivare dall'adozione di soluzioni a basso costo come l'installazione nei rubinetti e nelle docce di riduttori di flusso, che miscelano acqua ed aria. LA CIRCULAR ECONOMY Un discorso simile vale per la questione dei rifiuti: una smart city non può limitarsi a raccoglierli in maniera tempestiva, per poi avviarli - magari dopo lunghi spostamenti con i camion - verso la discarica, ma deve essere capace di recuperame il più possibile, ad esempio tramite impianti a biogas che trasformano ib rifiuto in nuova energia. Questo, del resto, è lo spirito della circolar economy, basata sulla consapevolezza che le risorse sono scarse e vanno il più possibile trattate in modo che, una volta giunto a fine vita il prodotto che hanno generato, possano tornare nel circolo dei consumi sotto altra veste. Per farlo, non basta dotarsi di impianti ad hoc, ma occorre anche il contributo dei cittadini per una corretta raccolta differenziata. Così la città diventa come un organismo vivente, in cui tutte le componenti sono coordinate tra loro. Comprese le nuove tecnologie: la prossima entrata in funzione del 5G nel campo della telefonia mobile consentirà di abilitare su vasta scala innovazioni come l'intelligenza artificiale, cioè le macchine dotate di abilità simili a quelle della mente umana e tendenzialmente programmate per minimizzare gli errori, e l'Internet of things, che consente agli oggetti di parlarsi tra loro: è il caso di sensori che consentiranno la guida autonoma dei veicoli.

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